PUBBLICAZIONI

a cura dell'avv. Eleonora M.P. Ruggieri


per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia, Ed. Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A e
per il blog saldoestralciomutuo.com

"Ammissione al passivo del credito della Regione per omesso versamento di tasse automobilistiche: credito privilegiato o credito chirografario?"

Pubblicato l'8 settembre 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


Il privilegio di cui all’art. 2752, ultimo comma, c.c. - riferito letteralmente ai “crediti per le imposte, tasse e tributi dei comuni e delle province previsti dalla legge per la finanza locale” - va riconosciuto anche al credito regionale da tassa automobilistica, in quanto la norma è suscettibile di interpretazione estensiva e il credito per tributi regionali presenta le caratteristiche necessarie e sufficienti per poterlo considerare alla stregua dei tributi degli enti locali in senso stretto. (CASS. CIV., SEZ. VI – 1, ORD., 7 SETTEMBRE 2021, N. 24071)

"La rappresentanza in giudizio della Regione"

Pubblicato il 14 luglio 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


La regola dettata dall’art. 16 lett. f) d.lgs. n. 29/1993, per cui i dirigenti generali “promuovono e resistono alle liti ed hanno il potere di consiliare e transigere” non è applicabile alle Regioni, ma solo alle amministrazioni statali (in virtù dell’art. 8 d.lgs. n. 80/1998). Conseguentemente, prima della legge ragionale n. 12 del 2005, la Giunta regionale della Regione Calabria poteva per un verso delegare i dirigenti dell’Avvocatura regionale con un proprio atto generale al rilascio delle autorizzazioni attive e passive alle liti e, inoltre, qualora detti dirigenti avessero autorizzato liti attive o passive in mancanza di tale atto, la Giunta poteva con un proprio atto individuatore della lite pendente ratificare il loro operato. (CAS. CIV., SEZ. I, 13 LUGLIO 2021, N. 19950)

"Fallimento e responsabilità degli amministratori: ciò che conta è la data delle dimissioni e non l’iscrizione nel Registro delle Imprese della cessazione dalla carica"

Pubblicato il 18 maggio 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


In caso di dimissioni dalla carica di amministratore, il dimissionario non può essere ritenuto responsabile di fatti o illeciti commessi in epoca successiva alle sue dimissioni, anche nel caso in cui la cessazione dalla carica di amministratore non sia stata iscritta nel Registro delle Imprese. Non è quindi configurabile nei confronti dell’amministratore dimissionario una estensione di responsabilità per comportamenti compiuti da altri amministratori in epoca successiva alle dimissioni e nessuna rilevanza assume sul punto l’iscrizione nel Registro delle Imprese della cessazione della carica di amministratore, adempimento peraltro che l’art. 2385, comma3, c.c. pone a carico del collegio sindacale e che non potrebbe quindi essere compiuto dal dimissionario, ormai estraneo alla società. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 13221/21; depositata il 17 maggio)

"Sospensione cautelare della delibera assembleare di esclusione del socio: natura conservativa o anticipatoria?"

Pubblicato il 27 aprile 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


La sospensione della delibera assembleare di esclusione del socio, disposta in via cautelare, ha natura conservativa, mirando ad evitare - attraverso un ripristino provvisorio del rapporto societario che impedisca che i diritti del socio vengano ad essere definitivamente compromessi, non percependo eventuali utili, né potendo influire, ove si tratti di società di persone, sulla sua amministrazione e gestione - che la durata del processo possa incidere irreversibilmente sulla posizione del socio stesso. Ne consegue che, ove il giudizio di merito concernente l’impugnazione di quella delibera si estingua, il provvedimento predetto perde la sua efficacia. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 10986/21; depositata il 26 aprile)

"Le organizzazioni di volontariato e le Onlus scontano il pagamento del contributo unificato"

Pubblicato il 16 aprile 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


Le organizzazioni di volontariato e le Onlus non sono esenti dal pagamento del contributo unificato, ai sensi dell’art. 10 T.U. n. 115del 2002, non essendo ammessa una interpretazione in via estensiva o analogica delle norme (come gli artt. 8, comma, 1, legge n.266 del 1991, 27bis dell’Allegato B del D.P.R. n. 642 del 1972 e lo stesso art. 10 citato) che prevedono agevolazioni o esenzioni tributarie, le quali sono soggette al criterio di stretta interpretazione. (Corte di Cassazione, sez. Unite Civili, sentenza n. 10013/21; depositata il 15 aprile)

"Fallimento di s.r.l. e responsabilità per malagestio: sì alla liquidazione equitativa del danno, no alla duplicazione di risarcimento"

Pubblicato il 12 aprile 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


In tema di azione di responsabilità per malagestio ex art. 146, comma 2, l. fall., il danno risarcibile può essere determinato e liquidato nella misura corrispondente alla differenza tra il passivo accertato e l’attivo liquidato in sede fallimentare. Tale criterio, però, può essere utilizzato solo quale parametro per una liquidazione equitativa del danno, cui può farsi ricorso quando l’attore abbia allegato un inadempimento dell’amministratore almeno astrattamente idoneo a porsi come causa del danno lamentato ed abbia indicato le ragioni che gli hanno impedito l’accertamento degli specifici effetti dannosi concretamente riconducibili alla condotta dell’amministratore medesimo (in questo senso già Cass. S.U. n. 9100/2015).(Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 9458/21; depositata il 9 aprile)

"Consorzio pubblico e responsabilità per mala gestio: se cambia l’oggetto della domanda cambia anche la giurisdizione"

Pubblicato il 20 gennaio 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


In tema di responsabilità per mala gestio di un Consorzio di sviluppo industriale la giurisdizione ordinaria e la giurisdizione contabile concorrono fra loro, nel senso che ove si riscontri un danno erariale può essere ammissibile per gli stessi fatti un giudizio civile insieme ad un giudizio contabile. Invero, l’azione civilistica è finalizzata al pieno ristoro del danno, con funzione riparatoria ed integralmente compensativa, mentre l’azione contabile è volta alla tutela dell’interesse pubblico generale, al buon andamento della p.a. ed al corretto impiego delle risorse con funzione essenzialmente e prevalentemente sanzionatoria (in questo senso già Cass. S.U. n. 14362/2015) (Corte di Cassazione, sez. Unite Civili, ordinanza n. 781/21; depositata il 19 gennaio)

"Società di fatto irregolare: il fallimento di una società si estende alle altre"

Pubblicato il 14 gennaio 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


Il focus dell’art. 145, quinto comma. l.f. non appare diretto verso una o altra forma di esercizio dell’attività di impresa (individuale o,per contro, collettiva), ma è volto piuttosto verso l’ipotesi in cui - una volta dichiarato il fallimento di un singolo - emerga che, invece,si tratta di una impresa riferibile ad una società. Pertanto, non vi è alcuna ragione che, nell’ipotesi disciplinata dalla citata norma,possa giustificare un differenziato trattamento normativo, ammettendo o non ammettendo il fallimento di una società che risultisocia di fatto di una società irregolare a seconda che il socio già fallito sia un imprenditore individuale o collettivo. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 366/21; depositata il 13 gennaio)

"Responsabilità dei sindaci: non basta la commissione di fatti illeciti da parte degli amministratori, serve il nesso di causalità"

Pubblicato il 14 dicembre 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


L’art. 2407 c.c. configura in capo ai sindaci una responsabilità per fatto proprio omissivo, da correlarsi alla condotta degli amministratori. Affinché possa ritenersi accertata una responsabilità dei sindaci in concorso omissivo con il fatto illecito degli amministratori (o dei liquidatori) è necessario che chi agisca contro i sindaci fornisca la prova di tutti gli elementi costitutivi della fattispecie, ivi compreso il nesso di causalità tra l’omessa vigilanza e la causa del danno, nesso che può essere ritenuto sussistente se, in base ad un ragionamento controfattuale ipotetico, l’attivazione del controllo lo avrebbe ragionevolmente evitato (o limitato). (Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 28357/20; depositata l’11 dicembre)

"Responsabilità dei sindaci: non basta la commissione di fatti illeciti da parte degli amministratori, serve il nesso di causalità"

Pubblicato il 14 dicembre 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


L’art. 2407 c.c. configura in capo ai sindaci una responsabilità per fatto proprio omissivo, da correlarsi alla condotta degli amministratori. Affinché possa ritenersi accertata una responsabilità dei sindaci in concorso omissivo con il fatto illecito degli amministratori (o dei liquidatori) è necessario che chi agisca contro i sindaci fornisca la prova di tutti gli elementi costitutivi della fattispecie, ivi compreso il nesso di causalità tra l’omessa vigilanza e la causa del danno, nesso che può essere ritenuto sussistente se, in base ad un ragionamento controfattuale ipotetico, l’attivazione del controllo lo avrebbe ragionevolmente evitato (o limitato). (Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 28357/20; depositata l’11 dicembre)

"Contratto di leasing finanziario e accesso alla moratoria del d.l. n.18/2020"

Pubblicato il 24 novembre 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


Secondo la circolare della Banca d’Italia n. 272 del 30 luglio 2008, per qualificare un credito nella sottocategoria delle inadempienze probabili non è necessario attendere il sintono esplicito di anomalie (ad esempio il mancato rimborso), laddove sussistano elementi che implicano una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Tuttavia, in caso di contratto di leasing finanziario, in presenza di una scrittura privata con cui l’istituto creditore abbia concesso una rimodulazione della durata del leasing e dell’importo della rata del canone (sintomo della fiducia del creditore nell’adempimento), lievi ritardi (5/10 giorni) nel pagamento dei canoni non rappresentano una circostanza sufficiente al fine di poter qualificare il credito come inadempienza probabile. (Tribunale di Napoli, sez. Feriale, ordinanza dell’8 settembre 2020)

"Mancata partecipazione all’udienza di precisazione delle conclusioni: quando le istanze istruttorie possono ritenersi comunque reiterate?"

Pubblicato il 23 novembre 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


L’emissione da parte del giudice istruttore di un provvedimento di rigetto delle istanze istruttorie comporta per la parte interessata la necessità di ribadire espressamente le proprie istanze la quali, in difetto, devono intendersi tacitamente rinunciate; tuttavia, in caso di mancata partecipazione del procuratore di una parte all’udienza di precisazione delle conclusioni, debbono intendersi comunque richiamate le richieste precedentemente formulate, ivi comprese le istanze istruttorie che la parte abbia reiterato dopo che ne sia stata rigettata l’ammissione, anche in sede di udienza immediatamente successiva al rigetto delle prova richieste ed antecedente all’udienza di precisazione delle conclusioni. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 26523/20; depositata il 20 novembre)

"Incarico per la difesa di un ente pubblico: sono applicabili gli artt. 1341 e 1342 c.c.?"

Pubblicato il 26 ottobre 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


Quando i contraenti fanno riferimento alla disciplina fissata in un distinto documento al fine dell’integrazione della regolamentazione negoziale, le previsioni di quella disciplina si intendono conosciute ed approvate per relationem, assumendo pertanto il valore di clausole concordate senza necessità di una specifica approvazione per iscritto ai sensi dell’art. 1341 c.c. (Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 2, ordinanza n. 23194/20; depositata il 23 ottobre)

"Liquidazione anticipata deliberata dal socio di maggioranza debitore della società: conflitto di interessi o abuso di potere?"

Pubblicato il 30 settembre 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


Ai fini dell’annullamento della delibera di scioglimento anticipato della società ex art. 2448 n. 5 c.c. (ora art. 2484 n. 6 c.c.) perconflitto di interessi o per abuso di potere è necessario che sussista o un contrasto tra l’interesse della maggioranza e l’interessesociale o che il voto della maggioranza sia il risultato di una intenzionale attività fraudolenta diretta a provocare la lesione dei dirittispettanti ai soci di minoranza “uti singuli”. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 20625/20; depositata il 29 settembre)

"Errata segnalazione alla centrale rischi e lesione del credito commerciale"

Pubblicato il 2 luglio 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


In caso di errata segnalazione alla centrale rischi della Banca d’Italia, l’accertamento del danno causato dalla lesione del creditocommerciale esige l’accertamento sia del nesso causale tra la condotta illecita e la contrazione dei finanziamenti o la perdutapossibilità di accesso al credito sia del nesso causale tra la contrazione dei finanziamenti e il peggioramento dell’andamentoeconomico del soggetto danneggiato. Per l’accertamento del secondo nesso è decisivo l’esame circa le pregresse condizionieconomiche e patrimoniali della società che assume di essere stata danneggiata e deve quindi ritenersi viziata per omesso esamedi un fatto decisivo la sentenza che non abbia preso in esame tale fatto materiale. (Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 3, ordinanza n. 13264/20; depositata il 1° luglio)

"Azione revocatoria e fallimento dell’acquirente: no all’esperibilità dell’azione diretta all’esecuzione sul bene"

Pubblicato il 25 giugno 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


In caso di atto di disposizione del patrimonio in danno ai creditori, il fallimento del terzo acquirente, dichiarato dopo l’atto dialienazione, vale a dire dopo l’atto di frode determinativo della lesione della garanzia patrimoniale ma prima che l’azionerevocatoria sia esercitata, impedisce ai creditori dell’alienante solo l’esercizio dell’azione costitutiva (in applicazione del principio dicristallizzazione dell’attivo fallimentare), non anche invece l’esercizio di quell’azione restitutoria per equivalente parametrata alvalore del bene sottratto alla garanzia patrimoniale, da esercitarsi nelle forme dell’insinuazione al passivo e non nelle forme dellarivendica. (Corte di Cassazione, sez. Unite Civili, sentenza n. 12476/20; depositata il 24 giugno)

"Incapienza dell’attivo e responsabilità del liquidatore: fondamentale il rispetto della par condicio creditorum e delle cause legittime di prelazione"

Pubblicato il 15 giugno 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


In tema di responsabilità del liquidatore nei confronti dei creditori sociali rimasti insoddisfatti dopo la cancellazione della società, exart. 2495, comma 2, c.c., il conseguimento, nel bilancio finale di liquidazione, di un azzeramento della massa attiva non in grado disoddisfare un credito non apposto nel bilancio finale di liquidazione ma comunque provato quanto alla sua sussistenza già nellafase di liquidazione, è fonte di responsabilità illimitata del liquidatore verso il creditore pretermesso, qualora sia allegato edimostrato che la gestione operata dal liquidatore evidenzi l’esecuzione di pagamenti in spregio del principio della par condiciocreditorum, in violazione della cause legittime di prelazione ex art. 2741, comma 2, c.c. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, ordinanza n. 11304/20; depositata il 12 giugno)

"Liquidazione coatta amministrativa e sorte del processo di legittimità: è possibile una sua prosecuzione?"

Pubblicato il 25 maggio 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


La messa in liquidazione coatta amministrativa di una banca, al pari della dichiarazione di fallimento, non determina l’interruzionedel processo di legittimità. Tuttavia, poiché anche nella liquidazione coatta amministrativa tutti i crediti devono essere azionati insede di formazione e verifica dello stato passivo davanti agli organi della procedura, la domanda formulata in sede di cognizioneordinaria, se proposta prima dell’inizio della procedura concorsuale, diventa improcedibile e tale improcedibilità è rilevabile d’ufficioanche nel giudizio di Cassazione, discendendo da norme inderogabilmente dettate a tutela del principio della par condiciocreditorum. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 9461/20; depositata il 22 maggio)

"Società in house e giurisdizione della Corte dei Conti: il contenuto delle disposizioni statutarie prevale sulla ricorrenza in fatto dei requisiti"

Pubblicato il 15 aprile 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


La cognizione in ordine all’azione di responsabilità promossa nei confronti degli organi di gestione e controllo di società di capitali partecipate da enti pubblici spetta alla Corte dei Conti solo nel caso in cui tali società abbiano, al momento delle condotte ritenute illecite, tutti i requisiti per essere definite in house providing, i quali devono risultare da precise disposizioni statutarie in vigore all’epoca, non avendo alcun rilievo la loro ricorrenza in fatto. (Corte di Cassazione, sez. Unite Civili, sentenza n. 7824/20; depositata il 14 aprile)

"Modifiche dei tassi di interesse sui mutui: quando sono vietate e come agire per recuperare le somme"

Pubblicato il 9 Aprile 2020 per il blog di saldoestralciomutuo.com

"Riduzione dell’ipoteca e liberazione dell’immobile: se la banca non provvede… ci pensa il giudice!"

Pubblicato il 1° Aprile 2020 per il blog di saldoestralciomutuo.com

"Ruduzione dell'ipoteca e liberazione dell'immobile: due mosse per ottenere liquidità!"

Pubblicato il 29 Marzo 2020 per il blog di saldoestralciomutuo.com

"Polizze mutuo irregolari: al cliente spetta il rimborso del premio"

Pubblicato il 21 Marzo 2020 per il blog di saldoestralciomutuo.com

"Condanna alle spese e principio della domanda: il giudice può liquidare un importo superiore rispetto a quello indicato nella nota spese?"

Pubblicato il 6 marzo 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


La nota spese ex art. 75 disp. att. c.p.c. funge da limite al potere del giudice di liquidazione dei compensi alla parte vittoriosa in quanto, quando la parte presenta la nota spese specificando la somma domandata, il giudice non può attribuire alla parte, a titolo di rimborso delle spese, una somma di entità superiore. Tale valenza vincolante della nota spese permane anche nel caso in cui medio tempore siano stati modificati per legge i parametri cui il giudice è tenuto a fare riferimento, in difetto di una specifica attività della parte interessata. (Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 1, ordinanza n. 6345/20; depositata il 5 marzo)

"Contratto di transazione e risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta anche in caso di contratto a causa “mista”"

Pubblicato il 21 febbraio 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


La transazione ad esecuzione differita è suscettibile di risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta in base al principio generale emergente dall’art. 1467 c.c., in quanto l’irresolubilità della transazione novativa stabilita in via eccezionale dall’art. 1976 c.c. è limitata alla risoluzione per inadempimento e l’irrescindibilità della transazione per causa di lesione, sancita dall’art. 1970 c.c., esaurisce la sua ratio sul piano del sinallagma genetico. (Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 4451/20; depositata il 20 febbraio)

"Procedure concorsuali e prova del credito: nelle fattispecie con elementi di estraneità prevale sempre la lex concursus sulla lex contractus"

Pubblicato il 13 febbraio 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


Secondo l’art. 4, comma 2, lett. g) e h), del Regolamento CE n. 1346/2000, la legge dello stato di apertura della procedura concorsuale determina sia i crediti da insinuare nel passivo del debitore e la sorte di quelli successivi all’apertura della procedura di insolvenza, sia le disposizioni relative all’insinuazione, alla verifica e all’ammissione dei crediti; di conseguenza deve ritenersi che in tema di condizioni di opponibilità e ammissibilità dei crediti nel passivo fallimentare la lex concursus prevalga sulla lex contractus, ossia sulla legge nazionale che mutua il suo titolo in un accordo negoziale intercorso tra privati. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 3436/20; depositata il 12 febbraio)

"I compensi previsti per l’ausiliario medico legale non possono aggiungersi ai compensi previsti per il consulente tecnico"

Pubblicato il 31 Gennaio 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


Nel caso di svolgimento di consulenza tecnica d’ufficio medico-legale nell’ambito di un giudizio civile, la liquidazione del compenso del professionista deve comprendere unicamente i compensi di cui all’art. 21 d.m. 30 maggio 2002 e non anche quelli del precedente art. 20 del medesimo provvedimento, correlati invece all’attività istruttoria di cui all’art. 220 c.p.p. (Corte di Cassazione, sez. II Civile, ordinanza n. 2210/20; depositata il 30 gennaio)

"16 Gennaio 2020 - Opposizione a decreto ingiuntivo e nullità dell’atto di citazione per vizio della vocatio in ius. La sanatoria della costituzione del convenuto opera anche nel giudizio di appello"

Pubblicato il 16 gennaio 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia


Nel caso di vizio della vocatio in ius, derivante dalla mancata indicazione in un atto di citazione degli elementi di cui all’art. 163, comma 3, n. 1) e 7), c.p.c., l’art. 164 c.p.c. non pone limiti temporali o procedimentali alla possibilità di sanare la nullità della citazione e, pertanto, la sanatoria derivante dalla costituzione del convenuto può avvenire anche tramite la proposizione dell’atto di appello, senza che ciò escluda però la nullità del giudizio svoltosi in violazione del contraddittorio. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 544/20; depositata il 15 gennaio)

05 Dicembre 2019 - Revoca dell’incarico di vicepresidente del CDA e comportamento discriminatorio: quali tutele per il membro revocato? di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

L’amministratore di società, al quale sia demandato un particolare incarico ed, in particolare, il vicepresidente dell’organo, può essere esonerato in presenza di giusta causa che tuttavia non sussiste allorché la revoca costituisca risposta ad una attività di difesa del principio di parità di trattamento, posta in essere con buona fede e correttezza dal soggetto revocato, con il conseguente diritto alla reintegra nella carica, oltre al risarcimento del danno. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 31660/19; depositata il 4 dicembre)

22 Novembre 2019 - Sulla prova dell’esistenza di una delega ad operare su conto corrente. Rileva non solo il documento scritto ma anche il comportamento del titolare del conto corrente, di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

In tema di contratto di conto corrente bancario, considerato che il Testo Unico Bancario non prescrive che la procura per operare su conto corrente ad altri intestato debba rivestire forma scritta ad substantiam, l’esistenza di una delega in favore di terzi ad operare sul conto corrente - e quindi il consenso del titolare del rapporto al conferimento ad altri di tale potere - può essere desunta anche dal comportamento del soggetto presunto delegante. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 30313/19; depositata il 21 novembre)

18 Ottobre 2019 - La res dubia quale presupposto della transazione non viene meno in caso di errata valutazione di una delle parti sull’esito di un giudizio, di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

Il presupposto della res dubia che caratterizza la transazione è integrato non dalla incertezza obiettiva circa lo stato di fatto o di diritto, ma dalla sussistenza di discordanti valutazioni in ordine alle correlate situazioni giudiziali ed ai rispettivi diritti ed obblighi delle parti, con la conseguenza che nessuna incidenza sulla validità e sulla efficacia del negozio può attribuirsi all’accertamento “ex post” della assoluta infondatezza di una delle contrapposte pretese. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 26528/19; depositata il 17 ottobre)

11 Ottobre 2019 - Disponibilità della domanda di concordato preventivo: fino a quale momento è ammissibile una rinuncia, di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

La proposta concordataria, avendo natura negoziale, è rinunciabile dal proponente, anche unilateralmente, sino all’omologazione del concordato; deve inoltre essere riconosciuta all’imprenditore la possibilità di depositare una nuova domanda di concordato preventivo, accompagnata dal piano e dalla relazione ai sensi dell’art. 161, comma 1, l. fall., anche quando la precedente procedura si sia chiusa prematuramente a causa della revoca dell’ammissione ovvero a causa del mancato raggiungimento della maggioranza prescritta dalla legge, ponendosi come unico limite a tale agire l’eventuale esercizio distorto ed abusivo della detta facoltà da parte del debitore. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 25479/19; depositata il 10 ottobre)

20 Settembre 2019 - Sentenza costitutiva e regolarità urbanistica dell’immobile: come e fino a quando si può sopperire alla carenza del documento? di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

Alla luce dell’interesse pubblico all’ordinata trasformazione del territorio, della natura reale dei permessi edilizi (costituenti atti da trasferire con gli immobili ai quali accedono), della rigidità della norma imperativa dell’art. 40, comma 2, l. n. 47/1985 (che, comminando tout court la sanzione civile della nullità assoluta dei contratti traslativi di diritti reali inerenti edifici interamente o solo in parte abusivi, comprova l’impossibilità giuridica di trasferire gli immobili in tutto o in parte sprovvisti di permessi edilizi), la questione relativa alla regolarità urbanistica dell’immobile promesso in vendita e di cui si chiede l’esecuzione forzata in forma specifica ai sensi dell’art. 2932 c.c. è rilevabile d’ufficio. (Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 23388/19; depositata il 19 settembre)

17 Giugno 2019 - Ricorso per autofallimento e onore probatorio dell’imprenditore: non basta la volontà di fallire, di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

Ai fini della prova della sussistenza dei requisiti di non fallibilità (oppure dei requisiti di fallibilità in caso di ricorso per la dichiarazione di fallimento presentato dallo stesso imprenditore) sono ammissibili strumenti probatori alternativi al deposito dei bilanci degli ultimi tre esercizi, tuttavia gli eventuali strumenti probatori alternativi devono avere ineluttabilmente riferimento, con riguardo ai requisiti dimensionali, al medesimo periodo cui si riferisce l’art.1 l. fall. (ovvero gli ultimi tre esercizi). (Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 16117/19; depositata il 14 giugno)

22 Maggio 2019 - Azione revocatoria e litisconsorzio necessario: in caso di estinzione della società debitrice va integrato il contraddittorio con i soci, di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

In tema di azione revocatoria, il creditore che agisca in giudizio evocando, come litisconsorti ex art. 102 c.p.c., la società debitrice alienante e quella acquirente del bene oggetto del contratto del quale è stata domandata l’inefficacia, ha diritto - ove sia stato costituito regolarmente il contraddittorio nei confronti di una delle società ma l’altra si sia estinta con cancellazione del registro delle imprese anche in data antecedente alla notifica dell’atto di citazione - ad integrare il contraddittorio nei confronti dei soci di quest’ultima i quali succedono alla società stessa. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 13593/19; depositata il 21 maggio)

10 Maggio 2019 - Modifica della polizza: il peso delle parole nella determinazione della volontà contrattuale, di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

Nel caso in cui, in corso di vigenza della polizza, le parti concordino una modifica delle condizioni di assicurazione tramite sottoscrizione di una apposita appendice contenente la locuzione “con effetto dalle ore 24,00 del …” (nella specie si prevedeva il passaggio da un modello “loss occurance” ad un modello “claims made”), in applicazione dei criteri ermeneutici degli artt. 1362 e 1363 c.c. (che impongono di valutare prioritariamente il senso letterale delle parole usate nell’indagare la comune intenzione delle parti), deve ritenersi che la parti abbiano inteso e voluto modificare la disciplina del rapporto assicurativo “con effetto” da una certa data, sicché la nuova disciplina può trovare applicazione solamente dalla data della modifica senza possibilità di farla retroagire, in difetto di una espressa previsione in tal senso. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 12251/19; depositata il 9 maggio)

29 Marzo 2019 - Prestazione d’opera intellettuale e diritto al compenso: quando l’iscrizione all’albo non serve, di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

Le attività di tenuta delle scritture contabili dell’impresa, di redazione dei modelli IVA o per la dichiarazione dei redditi, di effettuazione di conteggi ai fini IRAP, dell’ICI o di altre imposte, di richiesta di certificati o di presentazione di domande presso la Camera di Commercio, di assistenza e consulenza aziendale nelle materie commerciali, economiche, finanziarie e di ragioneria, non rientrano nell’ambito di quelle riservate solo a soggetti iscritti ad albi o provvisti di specifica abilitazione sicché vige il principio generale di libertà di lavoro autonomo e di libertà di impresa di servizi, a seconda del contenuto delle prestazioni e della relativa organizzazione, salvi gli oneri amministrativi o tributari. (Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 8683/19; depositata il 28 marzo)

12 Marzo 2019 - Pagamento del risarcimento con assegno poi trafugato: la colpa non è solo della banca ma anche dell'assicurazione, di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

Nel caso di trafugamento di un assegno bancario e incasso della provvista in favore di un soggetto diverso dall’effettivo beneficiario, la sussistenza della responsabilità della banca negoziatrice del titolo in ordine ai danni di conseguenza generatisi non esclude che il danno possa essere, in concreto, imputabile anche al concorso colposo dello stesso danneggiato/creditore, ai sensi dell’art. 1227 c.c. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 6979/19; depositata l’11 marzo)

25 Febbraio 2019 - Garanzia ipotecaria e ammissione al passivo: quid iuris quando il bene non si trova? di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

Al creditore che chiede di essere ammesso in rango ipotecario al passivo fallimentare è possibile riconoscere questa collocazione anche se il bene su cui grava la garanzia non faccia attualmente parte dell’attivo fallimentare. Per tale riguardo occorre, tuttavia, secondo il disposto dell’art. 93 l. fall. (nella versione introdotta dal d.lgs. n. 5/2006) che la domanda di insinuazione indichi le oggettive ragioni della potenziale acquisibilità del bene alla procedura e descriva il bene su cui si intende far valere la prelazione. L’effettivo dispiegarsi della prelazione in sede di riparto resterà comunque subordinato al caso di avvenuto recupero del bene in garanzia al compendio fallimentare. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 5341/19; depositata il 22 febbraio)

05 Febbraio 2019 - Garanzia pignoratizia e prelazione del creditore: basta la sola firma del debitore? di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

La garanzia pignoratizia è “naturalmente” destinata a conferire al creditore garantito anche il rango della prelazione e nell’ambito del pegno bancario il requisito della forma scritta posto dall’art. 2787, comma 3, c.c. deve ritenersi integrato anche qualora la costituzione della garanzia risulti da una scrittura proveniente - in quanto sottoscritta unicamente - dal solo datore del pegno. Ciò in applicazione del più generale principio per cui in tema di contratti bancari il requisito della forma scritta deve intendersi rispettato anche ove il contratto sia redatto per iscritto e riportante la sola firma del cliente. (Corte di Cassazione, sez. VI Civile, ordinanza n. 3199/19; depositata il 4 febbraio)

09 Novembre 2018 - Pignoramento illegittimo e risarcimento del danno: chi ha tempo non aspetti tempo, di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

La domanda di risarcimento del danno derivato dall’incauta trascrizione d’un pignoramento, ai sensi dell’art. 96, comma 2, c.p.c., può essere proposta in via autonoma solo: a) quando non sia stata proposta opposizione all’esecuzione, né poteva esserlo; b) ovvero quando, proposta opposizione all’esecuzione, il danno patito dall’esecutato sia insorto successivamente alla definizione di tale giudizio, e sempre che si tratti di un danno nuovo ed autonomo, e non d’un mero aggravamento del pregiudizio già insorto prima della definizione del giudizio di opposizione all’esecuzione. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 28527/18; depositata l’8 novembre)

12 Ottobre 2018 - Operazioni bancarie in contanti e omessa segnalazione: la responsabilità grava unicamente sugli intermediari abilitati e non sui dipendenti, di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

In tema di sanzioni amministrative per violazione della normativa antiriciclaggio, l’obbligo di segnalazione di operazioni bancarie in contanti, previsto dall’art. 1, comma 1, d.l. n. 143/1991, grava, ai sensi dell’art. 5, comma 2, del medesimo decreto, sugli intermediari abilitati impersonalmente considerati, quali ad esempio l’azienda di credito, e non sul singolo funzionario o sul cassiere addetto all’operazione. (Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 25329/18; depositata l’11 ottobre)

19 Settembre 2018 - La prova del saldo di conto corrente: necessaria la produzione del contratto e di tutti gli estratti conto relativi all’intera durata del rapporto, di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo la banca convenuta-opposta è attrice in senso sostanziale e, pertanto, è a suo carico la prova di tutti i fatti costitutivi del credito per il quale ha agito in via monitoria. Conseguentemente, incombe sull’istituto di credito la produzione del contratto intercorso con il cliente e di tutte le scritture contabili di riferimento nonché, in particolare, degli estratti conto relativi all’intera durata del rapporto. (Tribunale di Lanciano, sentenza n. 246/18; depositata il 2 luglio)

16 Agosto 2018 - Insider trading e prova del fatto illecito: sì alle presunzioni, no agli equivoci, di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

Ai fini dell’accertamento dell’illecito amministrativo di abuso di informazioni privilegiate previsto dall’art. 187-bis TUF è possibile utilizzare il ragionamento presuntivo ma, in applicazione di quanto disposto dall’art. 2729 c.c. ed in ragione del carattere sanzionatorio della materia, è necessario che l’individuazione del fatto ignoto costituente l’illecito attraverso fatti noti “indiretti” avvenga in modo rigoroso secondo un percorso ricostruttivo che non renda possibile una lettura ambivalente degli elementi acquisiti. (Corte d’Appello di Torino, sez. I Civile, sentenza n. 1276/18; depositata il 4 luglio)

13 Luglio 2018 - Cartella esattoriale consegnata nelle mani del portiere con raccomandata: nessun avviso è dovuto al destinatario ai fini della validità della notifica, di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract.

Le regole che disciplinano la notificazione della cartella di pagamento sono contenute unicamente nell’art. 26 d.P.R. n. 602/1973 da qualificarsi come norma speciale. Pertanto, nel caso in cui la notifica della cartella di pagamento sia eseguita mediante l’invio di raccomandata con avviso di ricevimento e il plico sia consegnato al portiere anziché al destinatario, la notificazione si considera validamente perfezionata quando dal portiere medesimo sia sottoscritto il relativo avviso di ricevimento, senza che sia necessario trasmettere al destinatario della notifica alcun ulteriore avviso circa l’avvenuta notificazione della cartella di pagamento. (Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 18504/18; depositata il 12 luglio)

26 Giugno 2018 - Delega in bianco e riempimento “contra pacta”: l’onere della prova spetta al condomino delegante, di Eleonora M.P. Ruggieri - Avvocato

Abstract

In caso di partecipazione di un condomino all’assemblea a mezzo di rappresentante, qualora il condomino rappresentato impugni la deliberazione dell’assemblea, assumendo che la stessa sia stata adottata in forza del voto di un proprio “infedele” delegato per abusivo riempimento della delega firmata in bianco (voto che abbia inciso o sulla regolare costituzione dell’assemblea o sul raggiungimento della maggioranza deliberativa prescritta dalla legge o dal regolamento), deve fornire la prova di un accordo di contenuto diverso da quello del foglio sottoscritto non essendo sufficiente il mero disconoscimento del contenuto della delega. (Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 2, ordinanza n. 16673/18; depositata il 25 giugno)