PUBBLICAZIONI
a cura dell'avv. Eleonora M.P. Ruggieri
per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia, Ed. Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A e
per il blog saldoestralciomutuo.com
a cura dell'avv. Eleonora M.P. Ruggieri
Pubblicato l'8 settembre 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 14 luglio 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 18 maggio 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 27 aprile 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 16 aprile 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 12 aprile 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 20 gennaio 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 14 gennaio 2021 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 14 dicembre 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 14 dicembre 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 24 novembre 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 23 novembre 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 26 ottobre 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 30 settembre 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 2 luglio 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 25 giugno 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 15 giugno 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 25 maggio 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 15 aprile 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 9 Aprile 2020 per il blog di saldoestralciomutuo.com
Pubblicato il 1° Aprile 2020 per il blog di saldoestralciomutuo.com
Pubblicato il 29 Marzo 2020 per il blog di saldoestralciomutuo.com
Pubblicato il 21 Marzo 2020 per il blog di saldoestralciomutuo.com
Pubblicato il 6 marzo 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 21 febbraio 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 13 febbraio 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 31 Gennaio 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Pubblicato il 16 gennaio 2020 per il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizia
Abstract.
L’amministratore di società, al quale sia demandato un particolare incarico ed, in particolare, il vicepresidente dell’organo, può essere esonerato in presenza di giusta causa che tuttavia non sussiste allorché la revoca costituisca risposta ad una attività di difesa del principio di parità di trattamento, posta in essere con buona fede e correttezza dal soggetto revocato, con il conseguente diritto alla reintegra nella carica, oltre al risarcimento del danno. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 31660/19; depositata il 4 dicembre)Abstract.
In tema di contratto di conto corrente bancario, considerato che il Testo Unico Bancario non prescrive che la procura per operare su conto corrente ad altri intestato debba rivestire forma scritta ad substantiam, l’esistenza di una delega in favore di terzi ad operare sul conto corrente - e quindi il consenso del titolare del rapporto al conferimento ad altri di tale potere - può essere desunta anche dal comportamento del soggetto presunto delegante. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 30313/19; depositata il 21 novembre)Abstract.
Il presupposto della res dubia che caratterizza la transazione è integrato non dalla incertezza obiettiva circa lo stato di fatto o di diritto, ma dalla sussistenza di discordanti valutazioni in ordine alle correlate situazioni giudiziali ed ai rispettivi diritti ed obblighi delle parti, con la conseguenza che nessuna incidenza sulla validità e sulla efficacia del negozio può attribuirsi all’accertamento “ex post” della assoluta infondatezza di una delle contrapposte pretese. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 26528/19; depositata il 17 ottobre)Abstract.
La proposta concordataria, avendo natura negoziale, è rinunciabile dal proponente, anche unilateralmente, sino all’omologazione del concordato; deve inoltre essere riconosciuta all’imprenditore la possibilità di depositare una nuova domanda di concordato preventivo, accompagnata dal piano e dalla relazione ai sensi dell’art. 161, comma 1, l. fall., anche quando la precedente procedura si sia chiusa prematuramente a causa della revoca dell’ammissione ovvero a causa del mancato raggiungimento della maggioranza prescritta dalla legge, ponendosi come unico limite a tale agire l’eventuale esercizio distorto ed abusivo della detta facoltà da parte del debitore. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 25479/19; depositata il 10 ottobre)Abstract.
Alla luce dell’interesse pubblico all’ordinata trasformazione del territorio, della natura reale dei permessi edilizi (costituenti atti da trasferire con gli immobili ai quali accedono), della rigidità della norma imperativa dell’art. 40, comma 2, l. n. 47/1985 (che, comminando tout court la sanzione civile della nullità assoluta dei contratti traslativi di diritti reali inerenti edifici interamente o solo in parte abusivi, comprova l’impossibilità giuridica di trasferire gli immobili in tutto o in parte sprovvisti di permessi edilizi), la questione relativa alla regolarità urbanistica dell’immobile promesso in vendita e di cui si chiede l’esecuzione forzata in forma specifica ai sensi dell’art. 2932 c.c. è rilevabile d’ufficio. (Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 23388/19; depositata il 19 settembre)Abstract.
Ai fini della prova della sussistenza dei requisiti di non fallibilità (oppure dei requisiti di fallibilità in caso di ricorso per la dichiarazione di fallimento presentato dallo stesso imprenditore) sono ammissibili strumenti probatori alternativi al deposito dei bilanci degli ultimi tre esercizi, tuttavia gli eventuali strumenti probatori alternativi devono avere ineluttabilmente riferimento, con riguardo ai requisiti dimensionali, al medesimo periodo cui si riferisce l’art.1 l. fall. (ovvero gli ultimi tre esercizi). (Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 16117/19; depositata il 14 giugno)Abstract.
In tema di azione revocatoria, il creditore che agisca in giudizio evocando, come litisconsorti ex art. 102 c.p.c., la società debitrice alienante e quella acquirente del bene oggetto del contratto del quale è stata domandata l’inefficacia, ha diritto - ove sia stato costituito regolarmente il contraddittorio nei confronti di una delle società ma l’altra si sia estinta con cancellazione del registro delle imprese anche in data antecedente alla notifica dell’atto di citazione - ad integrare il contraddittorio nei confronti dei soci di quest’ultima i quali succedono alla società stessa. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 13593/19; depositata il 21 maggio)Abstract.
Nel caso in cui, in corso di vigenza della polizza, le parti concordino una modifica delle condizioni di assicurazione tramite sottoscrizione di una apposita appendice contenente la locuzione “con effetto dalle ore 24,00 del …” (nella specie si prevedeva il passaggio da un modello “loss occurance” ad un modello “claims made”), in applicazione dei criteri ermeneutici degli artt. 1362 e 1363 c.c. (che impongono di valutare prioritariamente il senso letterale delle parole usate nell’indagare la comune intenzione delle parti), deve ritenersi che la parti abbiano inteso e voluto modificare la disciplina del rapporto assicurativo “con effetto” da una certa data, sicché la nuova disciplina può trovare applicazione solamente dalla data della modifica senza possibilità di farla retroagire, in difetto di una espressa previsione in tal senso. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 12251/19; depositata il 9 maggio)Abstract.
Le attività di tenuta delle scritture contabili dell’impresa, di redazione dei modelli IVA o per la dichiarazione dei redditi, di effettuazione di conteggi ai fini IRAP, dell’ICI o di altre imposte, di richiesta di certificati o di presentazione di domande presso la Camera di Commercio, di assistenza e consulenza aziendale nelle materie commerciali, economiche, finanziarie e di ragioneria, non rientrano nell’ambito di quelle riservate solo a soggetti iscritti ad albi o provvisti di specifica abilitazione sicché vige il principio generale di libertà di lavoro autonomo e di libertà di impresa di servizi, a seconda del contenuto delle prestazioni e della relativa organizzazione, salvi gli oneri amministrativi o tributari. (Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 8683/19; depositata il 28 marzo)Abstract.
Nel caso di trafugamento di un assegno bancario e incasso della provvista in favore di un soggetto diverso dall’effettivo beneficiario, la sussistenza della responsabilità della banca negoziatrice del titolo in ordine ai danni di conseguenza generatisi non esclude che il danno possa essere, in concreto, imputabile anche al concorso colposo dello stesso danneggiato/creditore, ai sensi dell’art. 1227 c.c. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 6979/19; depositata l’11 marzo)Abstract.
Al creditore che chiede di essere ammesso in rango ipotecario al passivo fallimentare è possibile riconoscere questa collocazione anche se il bene su cui grava la garanzia non faccia attualmente parte dell’attivo fallimentare. Per tale riguardo occorre, tuttavia, secondo il disposto dell’art. 93 l. fall. (nella versione introdotta dal d.lgs. n. 5/2006) che la domanda di insinuazione indichi le oggettive ragioni della potenziale acquisibilità del bene alla procedura e descriva il bene su cui si intende far valere la prelazione. L’effettivo dispiegarsi della prelazione in sede di riparto resterà comunque subordinato al caso di avvenuto recupero del bene in garanzia al compendio fallimentare. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 5341/19; depositata il 22 febbraio)Abstract.
La garanzia pignoratizia è “naturalmente” destinata a conferire al creditore garantito anche il rango della prelazione e nell’ambito del pegno bancario il requisito della forma scritta posto dall’art. 2787, comma 3, c.c. deve ritenersi integrato anche qualora la costituzione della garanzia risulti da una scrittura proveniente - in quanto sottoscritta unicamente - dal solo datore del pegno. Ciò in applicazione del più generale principio per cui in tema di contratti bancari il requisito della forma scritta deve intendersi rispettato anche ove il contratto sia redatto per iscritto e riportante la sola firma del cliente. (Corte di Cassazione, sez. VI Civile, ordinanza n. 3199/19; depositata il 4 febbraio)Abstract.
La domanda di risarcimento del danno derivato dall’incauta trascrizione d’un pignoramento, ai sensi dell’art. 96, comma 2, c.p.c., può essere proposta in via autonoma solo: a) quando non sia stata proposta opposizione all’esecuzione, né poteva esserlo; b) ovvero quando, proposta opposizione all’esecuzione, il danno patito dall’esecutato sia insorto successivamente alla definizione di tale giudizio, e sempre che si tratti di un danno nuovo ed autonomo, e non d’un mero aggravamento del pregiudizio già insorto prima della definizione del giudizio di opposizione all’esecuzione. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 28527/18; depositata l’8 novembre)Abstract.
In tema di sanzioni amministrative per violazione della normativa antiriciclaggio, l’obbligo di segnalazione di operazioni bancarie in contanti, previsto dall’art. 1, comma 1, d.l. n. 143/1991, grava, ai sensi dell’art. 5, comma 2, del medesimo decreto, sugli intermediari abilitati impersonalmente considerati, quali ad esempio l’azienda di credito, e non sul singolo funzionario o sul cassiere addetto all’operazione. (Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 25329/18; depositata l’11 ottobre)Abstract.
Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo la banca convenuta-opposta è attrice in senso sostanziale e, pertanto, è a suo carico la prova di tutti i fatti costitutivi del credito per il quale ha agito in via monitoria. Conseguentemente, incombe sull’istituto di credito la produzione del contratto intercorso con il cliente e di tutte le scritture contabili di riferimento nonché, in particolare, degli estratti conto relativi all’intera durata del rapporto. (Tribunale di Lanciano, sentenza n. 246/18; depositata il 2 luglio)Abstract.
Ai fini dell’accertamento dell’illecito amministrativo di abuso di informazioni privilegiate previsto dall’art. 187-bis TUF è possibile utilizzare il ragionamento presuntivo ma, in applicazione di quanto disposto dall’art. 2729 c.c. ed in ragione del carattere sanzionatorio della materia, è necessario che l’individuazione del fatto ignoto costituente l’illecito attraverso fatti noti “indiretti” avvenga in modo rigoroso secondo un percorso ricostruttivo che non renda possibile una lettura ambivalente degli elementi acquisiti. (Corte d’Appello di Torino, sez. I Civile, sentenza n. 1276/18; depositata il 4 luglio)Abstract.
Le regole che disciplinano la notificazione della cartella di pagamento sono contenute unicamente nell’art. 26 d.P.R. n. 602/1973 da qualificarsi come norma speciale. Pertanto, nel caso in cui la notifica della cartella di pagamento sia eseguita mediante l’invio di raccomandata con avviso di ricevimento e il plico sia consegnato al portiere anziché al destinatario, la notificazione si considera validamente perfezionata quando dal portiere medesimo sia sottoscritto il relativo avviso di ricevimento, senza che sia necessario trasmettere al destinatario della notifica alcun ulteriore avviso circa l’avvenuta notificazione della cartella di pagamento. (Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 18504/18; depositata il 12 luglio)Abstract
In caso di partecipazione di un condomino all’assemblea a mezzo di rappresentante, qualora il condomino rappresentato impugni la deliberazione dell’assemblea, assumendo che la stessa sia stata adottata in forza del voto di un proprio “infedele” delegato per abusivo riempimento della delega firmata in bianco (voto che abbia inciso o sulla regolare costituzione dell’assemblea o sul raggiungimento della maggioranza deliberativa prescritta dalla legge o dal regolamento), deve fornire la prova di un accordo di contenuto diverso da quello del foglio sottoscritto non essendo sufficiente il mero disconoscimento del contenuto della delega. (Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 2, ordinanza n. 16673/18; depositata il 25 giugno)